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venerdì, febbraio 04, 2005

Donnie Darko

Premessa: che senso ha pubblicizzare un film definendolo "uno dei 100 migliori film della storia del cinema"? Cioè, se si deve mentire, almeno che lo si faccia in grande stile, no?
Resta il fatto che Donnie Darko non è neanche lontanamente uno dei cento migliori film della storia. Forse il giudizio può essere accettabile se ristretto agli ultimi tre anni, ma vista la mole di spazzatura che illumina i teli bianchi in questa epoca, sarebbe un giudizio assai poco onorevole.
Donnie Darko è un film per adolescenti americani, un harry potter a tinte cupe, in chiave dark, e direi con un tocco di tarantino. Ha dei meriti, ben s'intende: l'interpretazione di Jake Gyllenhaal, una regia di ottimo livello, una colonna sonora altrettanto valida.
Ma ciò attorno a cui ruota il film, è la trama. Trama che se da un lato è estremamente intrigante, dall'altro è totalmente inintelligibile fino ad essere frustrante. Generalmente trovo piacevole riflettere e confrontarmi con altre persone per riuscire a ricostruire la trama di un film, a patto che però sia possibile andare a parare da qualche parte.
Cosa che nel caso di Donnie Darko non sussiste, visto che dalla versione uscita nelle sale italiane sono state tagliate alcune scene in cui vengono rivelati dei particolari FONDAMENTALI per la comprensione della vicenda.
Operazioni di questo tipo sono, oltre che irrispettose, molto vicine alla definizione di truffa, visto e considerato che nel caso di Donnie Darko, la versione "director's cut", con le scene in questione, verrà distribuita nelle sale nei mesi a venire.
Sta di fatto che mi sono trovato ad un bivio: tornare al cinema, protestare e tentare di farmi restituire i soldi (o farmi dare un coupon per vedere la versione completa), oppure cercare informazioni su internet e risparmiarmi una seconda visione della pellicola.
Ho naturalmente trovato più conveniente la seconda strada, che però purtroppo ha finito per incrementare ancor più il mio astio nei confronti di questo film.
La sceneggiatura di Donnie Darko si colloca molto oltre i confini del ridicolo, arrivando a lambire l'opera di maestri del trash quali Stephen Sommers.
Per concludere... occhio non vede, cuore non duole. E' fuori contesto, ma si adatta alla perfezione.
P.S. il voto è riferito esclusivamente al film per come l'ho recepito in sala, e non tiene conto di tutte le altre nefandezze che lo circondano, e che avrebbero inevitabilmente fatto sprofondare il giudizio ad una profondità tutto sommato eccessiva

Voto: 6 /10

3 commenti:

Anonimo ha detto...

guarda che veramente è un film molto profondo, è un The Catcher In The Rye in un "tempo" diverso...
E' fatto molto bene, NON ci sono particolari casuali, ci sono riflessioni splendide che non tutti sanno fare e ovviamente è difficile.
Bisogna essere davvero profondi per capirlo e amarlo: complimenti! hai dimostrato di non esserlo! conteto te...

Anonimo ha detto...

Mi dispiace ma si vede che non lo hai capito o era troppo difficile per te. E' un gran film, niente nella trama e' casuale, ma tutto si interseca per farti arrivare alla fine, cioe' all'inizio, in quando il tema principale e' il viaggio nel tempo, ma anche le dimensione parallele, ma questo diventa quasi secondario, rispetto al protagonista e alla sua storia, che per poter capire bene e poter mettere insieme tutti gli indizi, si dovrebbe vedere almeno 2 o 3 volte. Inoltre ti lascia con molti pensieri e riflessioni, con molte domande e altrettante risposte che si possono trovare, cercando di capire il significato o meglio i vari significati che il film trasmette.

Anonimo ha detto...

un film sul viaggio spaziotemporale e sulle possibili dimensioni parallele o multiverso, tutto visto attraverso l'esperienza di uno sfigato disadattato mentecatto, con atmosfere oniriche "alla kubrick" (gli piacerebbe!).. dice bene venacut, per teenager che oggi si classificherebbero come emo, una generazione che si deve per forza sentire in contrasto col mondo, problemi interiori ecc.. un film per sfigati senza spina dorsale! ok, film volendo anche fatto bene, ma mi sta pesantemente sui coglioni.. basta considerare quanto sia pieno di quelle espressioni dementi di jake gillehall quando vuole "fare lo psicopatico", ma va a cagare!