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venerdì, settembre 30, 2005

La fabbrica di cioccolato


Tim Burton non delude le aspettative! Una storia come quella del giovane Charlie è il terreno perfetto per il regista californiano per poter esplorare ancora una volta le tematiche che gli stanno più a cuore, come l'innocenza dei bambini (quelli veri, come Charlie) contro i vizi e il materialismo di adulti e giovani adulti. Ed è anche una storia perfetta per affrontarle nella maniera che egli preferisce: ambientazioni e scenografie surreali, personaggi incredibili e non-sense.
In questo senso poi gli attori non potevano essere migliori, ma se Johnny Depp e Freddie Highmore sono fantastici, Deep Roy è eccezionale! I balletti e le canzoni degli oompa-lompa, accompagnati dalle musiche di un Danny Elfman in stato di grazia, sono una delle trovate migliori del film. Qualche difetto c'è, come il monolite di cioccolato di kubrikiana memoria, ma si lasciano perdonare senza problemi.
Inevitabile quanto inutile il confronto con la precedente versione cinematografica di Mel Stuart. Ognuno ha il proprio modo di interpretare una storia. E poi paragonare l'affetto che provo per Tim Burton a quello per un film che ha accompagnato la mia infanzia sarebbe troppo difficile!

Voto: 7 / 10

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