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domenica, marzo 09, 2008

Juno

Innanzitutto Juno ha un grandissimo pregio. Ho letto su Repubblica un articolo di Natalia Aspesi e per una volta mi sono trovato d'accordo con lei. Son cose che fanno pensare eh. Poi è chiaro che 7yearwinter è più tagliente nella polemica contro il tentativo di sfruttamento del film da parte dei teocon antiabortisti, che se tutto va bene non avranno nemmeno visto il film ma si baseranno sulla sinossi letta chissà dove.
La sedicenne Juno (Ellen Page) rimane incinta dopo aver avuto un rapporto decisamente occasionale con l'amico Paulie (Michael Cera). Dopo aver fugato i dubbi sull'interruzione della gravidanza, decide di portarla avanti e dare poi il nascituro in affidamento a una giovane coppia. Lei (Jennifer Garner) non vede l'ora di diventare mamma ed è già pronta a fare il grande passo, al contrario di lui (Jason Bateman) che invece è un po' più riluttante, passando le giornate tra musica rock e film horror, hobbies che gli valgono l'amicizia della teenager ma che lo mettono in conflitto con la moglie.
Dopo Thank You For Smoking, Jason Reitman dirige un'altra commedia intelligente ed equilibrata nel dosaggio di dolcezza e amarezza, conquistando lo spettatore con questa riuscita ricetta. Certo, il merito va anche alla protagonista Ellen Page, molto brava e molto bella, che con il pancione e quel look indie, che pervade tutta l'atmosfera del film, è decisamente irresistibile. Juno probabilmente non entrerà nella storia del cinema, ma come episodio della serie "film indipendente di successo dell'anno" direi che è andata meglio di altre volte. Divertente e intelligente, è una commedia ben scritta sulla conquista della maturità che non farà rimpiangere i suoi predecessori in materia ma che anzi fornirà qualche elemento di riflessione in più agli spettatori-target. O almeno così si spera.

Voto: 7 / 10

3 commenti:

Giacomo Brunoro ha detto...

film che mi incuriosisce molto e che andrò sicuramente a vedere. mi trovo poco d'accordo però sia con la Aspesi che con Ferrara che, entrambi in maniera piuttosto sciocca, cercano di strumentalizzare in maniera ideologica il film. qui si parla di una scelta personale, di un'esperienza privata raccontata (per lo meno da quello che ho letto) in maniera perfetta.

Anonimo ha detto...

Io credo che chi molto supidamente e con un'immensa ignoranza, ha strumentalizzato questo film (politicamente e non) o non l'ha proprio visto o non ci ha capito un'acca...
Ale55andra

jecke ha detto...

Strumentalizzare un film, anche in altri casi, è il primo segno che uno non ha capito cos'aveva davanti!