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lunedì, gennaio 23, 2006

Match Point


Finalmente! Woody Allen torna in grande spolvero e dà il meglio di sé da molti anni a questa parte. E la cosa che forse può spiazzare lo spettatore, è che lo fa con una tragedia, una vera tragedia, senza possibilità di redenzione o perdono. La vita dipende fondamentalmente dalla fortuna, questa è la teoria principale del film, la quale si affianca all'idea di un mondo ingiusto in cui la sorte non sempre aiuta chi lo meriterebbe. Come in un incontro di tennis, in cui la palla può colpire il nastro e passare dall'altra parte segnando il matchpoint, così essa può rimanere dalla propria parte del campo, facendo perdere la partita.
La sceneggiatura, sebbene non sia particolarmente originale, è impreziosita da ottimi dialoghi e tempi molto misurati, che permettono di affrescare meglio i personaggi. Ma il cambio di genere a favore della tragedia non è l'unica differenza dalla cinematografia alleniana "tradizionale". Le location sono completamente europee, nella fattispecie Londra e dintorni. Woody non compare nel film, ma lascia la scena a due giovani attori uno (Jonathan Rhys-Meyers) più bravo dell'altra (Scarlett Johansson). La colonna sonora invece è come sempre più che ottima, con arie tratte da Verdi, Rossini e Bizet.
Che dire, forse siamo spiazzati, ma siamo anche incredibilmente soddisfatti.

Voto: 8 / 10

4 commenti:

capa ha detto...

Se posso permettermi jacky..."Una tragedia moderna" (in quelle greche se non il perdono, la redenzione c'è sempre)

Il Capannello ha detto...

Si vede che non ho fatto il liceo classico... :)

Anonimo ha detto...

spiazzati e soddisfatti, yeah.
bravo jecke.

Anonimo ha detto...

ciao, volevo sapere la tua impressione sui rimandi del film a hitchcock.sul mio blog ci sono alcune mie riflessioni...