A History Of Violence
Queste ridenti giornate di agosto, che sembra di stare ottobre, sono l'ideale per vedere (o rivedere, come in questo caso) i film della passata stagione e recuperare qualche recensione dimenticata o smarrita. Un'ottima occasione quindi per scrivere dell'ultima pellicola di Cronenberg, considerata (a ragione) da molti una delle migliori della scorsa annata cinematografica.
Tom Stall (Viggo Mortensen, in gran forma post-Aragorn) è un ristoratore della provincia americana che vive una vita tranquilla con una bella moglie (Maria Bello) e due figli. Una sera, davanti a due criminali omicidi che sono entrati nella sua tavola calda, si lascia prendere dal proprio istinto di sopravvivenza e salva il locale uccidendo i delinquenti. Trasformato dai media in un eroe, si troverà a fare i conti con un presunto passato violento, impersonificato dall'apparizione di Carl Fogarty (un ottimo e agghiacciante Ed Harris).
A History Of Violence, ispirato da una graphic novel (e ancora una volta emerge il valore dei fumetti... A quando il giusto riconoscimento anche in Italia?), è un affresco lucido e angosciante della natura violenta delle persone. Il mite protagonista è davvero chi sembra essere o, come è evidente, affiora la sua natura sanguinaria, soppressa per tanti anni? E le persone che lo circondano, che biasimano la sua "doppia-personalità", non sono forse affette dallo stesso problema? Il quadro che emerge dalle immagini del film è amaro ma realistico, che dipinge una società violenta e bugiarda, con la quale spesso ci si trova a dover fare i conti.
Voto: 8 / 10
2 commenti:
Un buon film, non c'è che dire, anche se tradisce una certa lentezza narrativa presumibilmente "adottata" per distiguersi dai soliti blockbuster d'azione (e Cronenberg NON è, fortunatamente, un Michael Bay a caso...).
Ciao!
BenSG
concordo con te sull'utilizzo e l'inserimento dei voti in generale che magari possono aiutare chi non ha molta dimestichezza col cinema a farsi un'idea.
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