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giovedì, maggio 31, 2007

La città proibita

Questo è il secondo film di Zhang Yimou che viene distribuito nelle sale nel giro di sei mesi. L'altro, Mille miglia lontano, chissà perché non se l'è filato nessuno. Questo invece si inserisce nella scia di Hero e La foresta dei pugnali volanti, sempre di Yimou ma "con le arti marziali", e per questo viene pubblicizzato e visto molto di più. Io stesso confesso di non aver ancora visto la pellicola uscita a novembre. Siamo tutti schiavi del mercato. Il problema è che la promozione "film con le arti marziali" funzionava per i due film sopracitati, ma non per La città proibita, che di combattimenti ne ha ben pochi e si concentra piuttosto sulle congiure di palazzo, disorientando forse chi non sapeva bene cosa aspettarsi da questo film.
La storia, ambientata all'epoca della dinastia Tang, è quella dell'imperatore Ping (Chow Yun-Fat), di sua moglie (Gong Li) e dei suoi tre figli, tutti coinvolti loro malgrado nelle trame oscure di una famiglia che brama il potere, la gloria, l'amore, la salvezza. Tutti i misteri verrano a galla durante la Festa dei Crisantemi, evento atteso da molti per portare a termine il proprio piano malvagio.
La trama del film, già di per sé complicata nell'incedere di diverse rivelazioni e colpi di scena, procede lentamente verso la conclusione, soffermandosi spesso su questioni a mio parere superflue e che potevano essere tralasciate per concedere alla pellicola maggior freschezza. Yimou, che proviene dalla fotografia (e si vede), mette in scena uno spettacolo barocco e magniloquente, in cui tutti i colori della tavolozza si mischiano sullo schermo affascinando lo spettatore per gran parte del film, ma finendo per stordire gli occhi di chi si trova davanti allo schermo. Gli attori, in particolari i bravissimi protagonisti, fanno del loro meglio per tenere desta l'attenzione, ma questa tra un rituale e l'altro cala inevitabilmente verso il finale della pellicola. Peccato, perché i presupposti iniziali erano buoni, anzi ottimi, ma lo sviluppo è stato orientato verso il lato sbagliato della trama, ovvero il dramma personale e familiare, tralasciando l'aspetto più d'azione, che probabilmente avrebbe giovato al ritmo e al risultato finale.

PS: Il consueto ringraziamento alla Multisala Roma di Vicenza, che ha deciso di far iniziare lo spettacolo PRIMA del previsto, facendo perdere a parecchi spettatori l'inizio del film. Per fortuna, io ho avuto modo di rimediare. La risposta alle lamentele non sono state delle scuse, benì l'offerta di rimanere dentro a vedere i primi minuti durante lo spettacolo successivo, come se questo ripagasse il torto subito.

Voto: 6 / 10

2 commenti:

xiaomei ha detto...

Grande blog!Volevo farti i complimenti, non è facile trovare un luogo dove si parla di cinema senza leziosità e pipponi eccessivi (nonostante io studi cinema!!!)...sono arrivata qui navigando in cerca di recensioni sulla città proibita e ho trovato questo prezioso angolo...spero di tornare presto a visitare il blog e la prossima volta magari ti lascio un post serio!
ciao ciao
valeria

jecke ha detto...

wow! grazie mille per i complimenti!
aspetto il prossimo passaggio allora!
a presto