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domenica, novembre 04, 2007

The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo


Le avventure cinematografiche ispirate ai libri di Robert Ludlum giungono infine al terzo (e in teoria ultimo) capitolo. A questo punto gli appassionati di cinema d'azione dovrebbero cominciare a sentire già la nostalgia per un trittico che ha portato nuova linfa ad un genere che sembrava essere definitivamente incanalato verso un destino già scritto. Al mondo fatto di gadget ultrateconologici e ambientazioni esotiche, la serie di Bourne ne oppone uno più credibile, più reale, in cui il protagonista è un uomo speciale, ma allo stesso tempo caratterizzato da una serie di debolezze che lo rendono più vicino allo spettatore. Forse è stato proprio questo uno degli ingredienti alla base del suo successo, unito ovviamente alla qualità del comparto artistico-produttivo.
Jason Bourne (Matt Damon) è sempre più vicino alla scoperta della propria identità, dopo anni di ricerche e vendette. Ma se Pamela Landy (Joan Allen) è disposta a dargli una mano o quanto meno a cercare di riportarlo sano e salvo all'internod ell'Agenzia, il vice-direttore Noah Vosen (David Sthrathairn) non la pensa allo stesso modo e cerca in tutti i modi di eliminare lo scomodo testimone dei progetti Treadstone e Blackbriar. Tra Torino, Londra, Mosca e Tangeri, lo scontro finale avverrà a New York, riprendendo la trama proprio quando si era interrotta alla fine di The Bourne Supremacy.
Lo sceneggiatore Tony Gilroy riprende appunto la narrazione anticipando la fine della pellicola precedente (la cui sceneggiatura era sempre sua) e ricollegandocisi con il procedere degli eventi verso la fine di questa. Un intreccio atipico, che però si sposa perfettamente con la regia frenetica ma mai caotica di Paul Greengrass, anche lui di nuovo alle prese con le avventure di Bourne, che riesce magistralmente a tenere alto il livello di adrenalina dello spettatore per tutte le quasi due ore di pellicola. Il plauso finale quindi va al cast, sia ai "veterani" come Damon e Allen che ai "novellini" come Sthrathairn e Finney, una selezione di attori forse poco conosciuti al grande pubblico (Damon a parte) ma in grado di portare sullo schermo una serie di interpretazioni davvero degne di nota.

Voto: 8 / 10

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