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lunedì, gennaio 02, 2006

King Kong (take two)


Per prima cosa va detto che su questo film incombevano delle aspettative piuttosto gravose: remake di un classico, e ritorno alla macchina da presa di Peter Jackson dopo la trilogia del signore degli anelli.
Insomma il rischio di sfigurare non era propriamente remoto, oserei dire.
E forse questo dover essere all'altezza della fama, sia propria che del leggendario Kong, è uno dei motivi che ha spinto il regista neozelandese ad esagerare in svariati aspetti della pellicola.
Il film mi è piaciuto, ma l'ho trovato sostanzialmente arrogante, caratterizzato da un reiterato sfoggio ed abuso di mezzi tecnici, quattrini, tecnologie, e via dicendo. Del resto, se prima di andare al cinema mi chiedevo come avesse fatto questo film a costare più del doppio de Il ritorno del re, è bastato poco per dissipare anche la più remota ombra di dubbio.
Si potrebbe obiettare che l'abuso di tecnologia sia un difetto imputabile a moltissimi film usciti negli ultimi anni, ma ci sono due peculiarità che fanno sì che il caso di Kong balzi all'occhio, e cioè la particolare esaperazione con cui in ogni occasione la tecnofilia è portata all'estremo, ed il fatto che molte delle scene in cui questa tendenza si dimostra più apertamente siano però scarsamente organiche rispetto alla vicenda. E considerato che il film dura più di tre ore, penso si possa dire che non ci fossero dei vuoti da riempire...
Esemplificando, o meglio, spoilerando: che bisogno c'era di tutta la parte sugli indigeni dell'isola, che non hanno nessun ruolo nella trama? Oppure, perchè l'inseguimento di brontosauri/sgusci non poteva durare un minuto, invece che cinque (risultando alla fine anche un po' ripetitivo, per quanto mi riguarda)? E a cosa serviva tutta la scena degli insetti giganti, nel quadro della sceneggiatura?
E, on a side note, non era proprio possibile insegnare alla bellissima Naomi Watts qualche rudimento di giocoleria, invece che aggiungere delle palline digitali?
Insomma, il film non è brutto, le tecnologie per quanto abusate un qualche effetto lo fanno, Naomi Watts, come già detto, è incredibilmente bella, e anche Jack Black una menzione se la merita. Circoletto rosso per la scena in cui Kong dilania la mandibola del tirannosauro (al termine di un ridondante inseguimento tra burroni e liane).
Complessivamente un buon film, sicuramente mai noioso nonostante la durata, penalizzato però da una tracotanza tecnologica veramente eccessiva. Il miglior film di Peter Jackson rimane Bad Taste: il budget non è tutto.

Voto: 6 / 10

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