L'era glaciale 2 - Il disgelo

Quattro anni dopo l'originale esce nelle sale il sequel di uno dei film di animazione digitale più spassosi di sempre. In questo secondo episodio i protagonisti dovranno cercare la salvezza dal disgelo (come recita il titolo) dei ghiacci, che inonderà la valle dove gli animali si sono stabiliti. Nel corso del viaggio inoltre incontreranno anche un altra vagonata di amici, nemici e comprimari. Niente umani quindi, ed è meglio così.
Gran parte delle qualità del film sono ereditate pari pari dall'originale, se consideriamo i temi (il melting pot razziale, la famiglia alternativa, l'importanza dell'amicizia), le gag (sempre molto fisiche) e gli intermezzi di Scrat, lo scoiattolo più sfigato dell'universo. I suoi tentativi di recuperare la fantomatica ghianda, nonostante stiano cominciando a rompere un po' le balle, rimangono comunque tra le scene più divertenti del film. Poche novità quindi, ma si sa che chi lascia la strada vecchia per quella nuova...
Mi ha colpito la scelta di presentare ancora una volta la natura, e in particolare l'acqua, come il nemico principale. Negli ultimi anni, anche prima della tragedia dello tsunami asiatico, il cinema ha rappresentato sempre più spesso l'acqua come il disastro naturale più pericoloso, basti pensare a L'alba del giorno dopo, il prossimo venturo Poseidon (remake), la serie televisiva Surface. Un altro aspetto che non ho potuto fare a meno di notare, sono gli svariati riferimenti biblici sparsi qui e là nella pellicola. Casualità o cos'altro?
La versione nostrana è sempre di grande qualità, anche se non capisco la scelta di fare doppiare uno dei nuovi personaggi a Lee Ryan, ex-cantante dei Blue. A parte questo svarione, e la prova di Roberta Lanfranchi che non è propriamente da Oscar, le voci italiane sono davvero ottime, forse addirittura superiori all'originale. Merito di Bisio, Gullotta e Insegno. Quest'ultimo non potrebbe limitarsi al doppiaggio, che è l'unica cosa che gli riesce bene?

Voto: 6 / 10